ut completivo, dichiarativa
La subordinata completiva può essere anche una proposizione "dichiarativa", introdotta da espressioni impersonali, formate da un sostantivo o aggettivo neutro, accompagnate da un verbo che di solito è "sum", a cui segue UT e il congiuntivo con gli stessi tempi della finale (presente, se nella sovrordinata c'è un tempo principale, imperfetto, se nella sovrordinata c'è un tempo storico. Raro è l'uso del perfetto o del piuccheperfetto con un'azione anteriore).
Essa serve a spiegare e determinare quanto detto nella reggente:
tempus est ut studeas!
(è tempo che tu studi!) |
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Anche la traduzione, secondo la regola valida per la finale, è implicita o esplicita, (forma esplicita con il congiuntivo preceduto da "che, o forma implicita con "di" più l'infinito, se il soggetto della sovraordinata e della completiva è lo stesso).
La forma negativa è ut non o anche ut nemo, ut nihil, ut numquam
I Verbi e le espressioni che introducono la completiva dichiarativa, sono:
Verbi di accadimento, risultato, aggiunta, come:
espressioni costituite dal verbo sum + un aggettivo neutro o un sostantivo, come:
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Accidit ut esset luna
plena. (Caes.) |
NB Queste espressioni possono avere il valore di soggetto o di complemento oggetto dell'intera frase, es: Mos erat ut omnes orationem taciti audirent = era costume che tutti ascoltassero in silenzio il discorso (soggetto)